Pier della VignaDante incitato da Virgilio spezza un rametto di uno degli alberi che, nella selva dei suicidi, corrispondono alle anime dei dannati per questa colpa. Ecco che ne escono sangue e lamenti e la voce di Pier della Vigna che racconta la sua storia.
Nato a Capua, intorno al 1190, con ogni probabilità studiò sia a Bologna che a Firenze, iniziò la sua carriera come notaio presso la corte di Federico II di Svevia, dove fu impegnato attivamente nella vita culturale promossa dal re e ricevette anche incarichi di ambasceria. Non si sa bene perché, ma cadde in disgrazia, fu accusato di corruzione e, arrestato a Cremona nel 1249 come traditore, fu anche fatto accecare per ordine del re. Si suicidò mentre si trovava in prigione a Pisa.
Dante riporta le parole con cui, con stile alto e solenne, professa la sua innocenza.
L’immagine è
esente da diritti e di pubblico dominio